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Cna nel Tavolo di partenariato per la gestione del Pnrr

DATA
26.11.2021
"Siamo chiamati a un impegno storico per il successo del Pnrr e siamo pronti a dare il nostro contributo" dice il Presidente Vaccarino al Parlamento

“Con l’avvio del Piano nazionale di ripresa e resilienza si apre una stagione per l’economia italiana di cui cogliamo tutto il senso della sfida e delle opportunità. Siamo di fronte ad uno di quei tornanti della storia in cui non si può sbagliare”. E’ la posizione espressa dai rappresentanti di CNA, Confartigianato e Casartigiani all’insediamento del Tavolo permanente di partenariato promosso dal Presidente del Consiglio Mario Draghi per la gestione del Pnrr.

“L’intera comunità nazionale – ha sottolineato il Presidente di CNA, Daniele Vaccarino – è chiamata ad un impegno storico. Su questo saremo giudicati nel futuro e su questo sarà deciso il nostro ruolo in Europa e nel mondo”.

In questa fase, occorre “riguadagnare quella visione complessiva persa nella parcellizzazione degli interessi e nello sguardo corto che, se può avere assicurato qualche vantaggio transitorio a questa o quella categoria, alla fine si sono dimostrati una delle debolezze strutturali del sistema Italia”.

Con il Pnrr, insieme al nuovo ciclo dei Fondi strutturali e al Fondo complementare, ci sono circa 600 miliardi nei prossimi sei anni per riforme e progetti per modernizzare il nostro paese e la sua amministrazione. “Sarà determinante un’incisiva azione di coordinamento tra i livelli istituzionali ed amministrativi. Allo stesso modo, riteniamo prioritario stimolare coerenza tra investimenti pubblici e investimenti privati”.

Le Confederazioni dell’artigianato sono pronte a dare il loro contributo al tavolo del partenariato per favorire l’adozione di decisioni pubbliche attraverso un dialogo sociale ampio e partecipato che coinvolga tutte le componenti del sistema economico e le istituzioni.

“In questo quadro attribuiamo particolare rilevanza alla rapida attuazione delle tante riforme contenute nel Pnrr per incidere sui nodi strutturali del Paese, sui suoi ritardi, sulle strozzature che ne frenano la competitività. A partire dalla riduzione della burocrazia, al buon funzionamento della pubblica amministrazione, dalla riforma del sistema fiscale, alla giustizia civile e alla concorrenza. Innovazioni profonde da introdurre in quei fattori esterni che determinano le condizioni di nascita e sviluppo delle attività economiche in particolare delle imprese più piccole”.

“Ed è proprio l’attenzione nei confronti delle imprese di minori dimensioni – ha concluso Vaccarino – che impone l’adozione di un nuovo quadro di riferimento in grado di coinvolgere tutti gli attori economici nella realizzazione e nel successo delle oltre 45 misure destinate a qualificare l’offerta e valorizzare le risorse e i territori”.